Nella cornice della sala culturale della Libreria Eli incontreremo il Professor Giulio Maira, uno dei massimi chirurghi italiani del cervello a livello internazionale. Avremo l’occasione di conversare con lui su uno dei temi cardine del suo ultimo volume “Il cervello è più grande del cielo”. Attraverso esperienze e richiami all’arte e alla cultura ci fa comprendere la natura del nostro cervello e il suo funzionamento ma, soprattutto, ci insegna come curarlo e mantenerlo “allenato” nel tempo.Per aggiungere vita agli anni e non solo anni alla vita!
Il nostro evento si propone di contribuire alla costruzione di una consapevolezza diffusa di quanto sia determinante la riserva cognitiva nel supporto alle terapie di contrasto delle malattie degenerative delle facoltà cognitive ma anche, e soprattutto, nella prevenzione della loro insorgenza e, in un’ottica più allargata, nell’ aggiungere qualità alla vita.E’ ormai solidamente dimostrato quanto siano determinanti, in queste prospettive gli effetti indotti dall’arte e dalla cultura agita in tutte le sue declinazioni, intellettuale e fisica.Con l’evento proposto intendiamo illustrare in modo accessibile i fondamenti scientifici sui quali si fonda tale consapevolezza e suggerire percorsi che contribuiscono ad incrementare la riserva cognitiva a tutte le età. Offriremo indicazioni concrete sulle attività specifiche che meglio concorrono al perseguimento di tale obbiettivo e sulle modalità più consone per inserire tali attività in modo armonico nella vita quotidiana e indurre così un cambiamento di quelle consolidate abitudini che impediscono una percezione dinamica della nostra realtà e costituiscono, per questo, un ostacolo al mantenimento ed incremento di quelle connessioni neurali che sono l’elemento costitutivo di una mente attiva e di un organismo in salute.
24 maggio 2020: Screening della Riserva cognitiva
Il concetto di riserva cognitiva è emerso a partire dalla fine degli anni 80; la sua importanza ai fini preventivi nei confronti dell’invecchiamento cerebrale è ormai universalmente riconosciuta. Per valutarla abbiamo pensato di utilizzare il CRIq (Cognitive Reserve Index questionnaire), uno strumento rapido, duttile e sensibile standardizzato dai ricercatori dell’Università di Padova
Cosa s’intende per Neuro-Covid?
Quali sono le nuove sfide sanitarie post pandemia?
Si è tanto parlato, ma non abbastanza approfondito, di Neuro-Covid, alcuni cenni scientifici volgono la loro ricerca su complicanze neurologiche e neuropsichiche per l’insorgenza di nuovi sintomi o di peggioramento degli esistenti sul paziente.
Il Neuro-Covid è responsabile di conseguenze complesse come nebbia cognitiva, stati di ansia e depressione e altri sintomi neurologici. Gli approfondimenti scientifici stanno proseguendo ma abbiamo già la certezza che questi sintomi di manifestino non solo in coloro che hanno sviluppato l’infezione in forma grave ma coinvolge un pubblico più ampio, anche ai più giovani e a qualsiasi livello di infezione.
Sarà con noi il Prof. Massimo Marianetti, Medico Specialista in Neurologia e Psicoterapia, Fatebenefratelli – Roma, Università Europea – Roma per condividere le più efficaci strategie di prevenzione, diagnosi e trattamento.
Partecipare sarà un’opportunità di approfondire il tema e apprendere quali sono gli strumenti che abbiamo a disposizione per questa nuova sfida post pandemia.
E’ prevista una sessione finale dedicata al dibattito e alla condivisione delle testimonianze con la consulenza del nostro esperto.
In molti percepiscono il trascorrere del tempo come un invecchiamento senza cogliere le opportunità che si celano e sono prigionieri di stereotipi che impediscono il benessere.
Appena superiamo i 60-65 anni, la nostra attenzione sembra focalizzarsi solo sulle difficoltà e sui limiti dell’invecchiare, uno tra i più noti è la perdita di memoria. Questo cambio di direzione della nostra attenzione può influenzare la nostra esperienza relazionale sia verso noi stessi che con il mondo esterno e quindi influenzare sia le nostre attitudini che le scelte che facciamo rispetto alla nostra salute (Merizzi, 2021).
Esiste infatti un’ampia letteratura sugli stereotipi legati all’età avanzata che conferma che un atteggiamento negativo non aiuta il processo di invecchiamento (es. Dionigi, 2015; Levy, 2003).
L’invecchiare in modo sano, e quindi il mantenere un cervello in forma, non riguarda solo ciò che sappiamo sul benessere, ma prima di tutto i nostri valori e le nostre convinzioni sull’invecchiamento. Sia come cittadini che come operatori sanitari, quando ci approcciamo al processo di invecchiamento ed al far qualcosa a proposito, è importante essere consapevoli della complessità delle convinzioni e dei pregiudizi sull’invecchiamento che si manifestano dentro e fuori di noi.
L’obiettivo del seminario è quello di darvi delle nozioni circa il potere degli stereotipi sull’invecchiamento, da dove vengono e come li incarniamo, e farvi riflettere su quelle che sono le vostre immagini dell’invecchiare.
Sarà con noi la Dott.ssa Alessandra Merizzi, psicologa, psicoterapeuta della Gestalt, ricercatrice e autrice del capitolo “Psicoterapia della Gestalt e invecchiamento” già pubblicato nel testo “Psicopatologia della situazione: la psicoterapia della Gestalt nei campi clinici delle relazioni umane” (FrancoAngeli).
Il seminario sarà uno spazio di condivisione e avremo l’opportunità di vivere un’esperienza pratica per andare oltre gli stereotipi di essere “vecchi”.